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L'infermiera

Ultimo Aggiornamento: 02/04/2009 18:25
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Post: 8
Registrato il: 21/02/2009
Città: ROMA
Età: 34
Sesso: Femminile
Utente Junior
11/03/2009 11:55

[1]

Martina aveva 18 anni. Aveva appena finito le scuole superiori in un liceo scientifico con ottimi voti.
Era l'unica figlia femmina di un professore universitario di medicina, e suo fratello maggiore gia' seguiva le orme paterne, studiando nella stessa facolta' in cui insegnava il padre.
Martina pero' non voleva fare medicina. Non voleva stare ancora tanti anni sui libri. Negli anni del liceo, incoraggiata dalla famiglia, era un'ottima studentessa, anche un po' secchiona, ma studiare non le piaceva.
Avrebbe voluto trovarsi un lavoro, per essere indipendente dalla sua famiglia il prima possibile. Con tre fratelli maschi, di cui due piu' piccoli, era praticamente sempre in casa ad aiutare la madre, quando non andava a scuola.
Non aveva molte amiche, ne' un ragazzo. A parte qualche storiella estiva, non ne aveva mai avuto uno vero. Scappavano tutti, intimoriti dai suoi fratelli, molto protettivi e spesso estremamente invadenti.
La figura autoritaria del padre, poi, li faceva fuggire dopo la prima visita in casa.
Martina non si sentiva bella. Troppo magra, bassina, con gli occhiali. Passava il suo poco tempo libero in parrocchia, a fare animazione per i bambini dell'oratorio. Le piaceva rendersi utile, stare in mezzo alla gente, fare qualcosa di buono per il prossimo.

Dopo le superiori, anche per non deludere del tutto le aspettative paterne, anziche' medicina scelse una nuova facolta', aperta da pochi anni nell'universita' in cui insegnava il padre, la laurea breve in scienze infermieristiche.
Solo tre anni di studio. Molta pratica e poca teoria. Possibilita' di trovare lavoro subito. Un bel mestiere al servizio degli altri.
Una scelta perfetta, che anche suo padre approvo'.
Si iscrisse ad ottobre e comincio' a frequentare le lezioni con passione. Certo, i primi esami sarebbero stati un po' duri, ma anche se lo studio non era la sua passione, comunque ci era abituata, con disciplina e ordine.

Dopo qualche mese, nel secondo semestre venne il giorno del primo tirocinio pratico. Venne assegnata al reparto di chirurgia generale assieme ad altre due colleghe di corso, tutte ragazze. La caposala insegno' loro a fare le iniezioni, a mettere le flebo, a badare ai pazienti, privilegiando soprattutto il lato umano del loro lavoro.
Un giorno, a fine turno, le chiamo' in sala infermieri per una riunione.
Venne il momento di spiegare loro che l'apprendistato per la professione di infermiera prevedeva anche una serie di compiti piuttosto imbarazzanti, almeno all'inizio. Col tempo ci si sarebbero abituate, ma le prime volte sarebbe stato forse per molte di loro piuttosto difficile approcciare con gli aspetti piu' "delicati" del loro lavoro.
Si trattava in poche parole di doversi abituare ad avere a che fare con la nudita' e le questioni piu' intime dei pazienti. Le preparazioni pre operatorie, le depilazioni inguinali, il posizionamento di cateteri, le medicazioni e i lavaggi, etc.

Martina sapeva che prima o poi avrebbe dovuto affrontare quell'aspetto del suo futuro lavoro. Suo fratello maggiore l'aveva gia' ampiamente presa in giro, sapendo della sua timidezza e riservatezza, al momento della sua scelta universitaria.
A parte qualche fugace occhiata occasionale, in passato, ai suoi fratelli, e qualche esperienza poco significativa durante qualche falo' estivo al campeggio, la nudita' maschile era per lei una cosa quasi del tutto sconosciuta.

La caposala fini' la sua riunione preparatoria e rimando' la faccenda al giorno successivo, quando avrebbero iniziato a confrontarsi con quelle nuove mansioni. Martina e le sue due colleghe, uscendo insieme dal reparto, si scambiarono qualche commento imbarazzato e curioso sulla nuova esperienza che le attendeva.

Il giorno successivo, Martina se lo sarebbe ricordato a lungo.
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Post: 8
Registrato il: 21/02/2009
Città: ROMA
Età: 34
Sesso: Femminile
Utente Junior
12/03/2009 12:23

[2]
Quella mattina, Martina arrivo' in ospedale prima del solito. Non aveva dormito bene la notte appena trascorsa, ripensando con timore ed imbarazzo a cio' che l'avrebbe aspettata. Il discorso della caposala, cosi' sicura di se' e forse anche un po' maliziosa nel voler mattere in difficolta' le sue allieve, le era rimasto impresso.
Sonia, la caposala, era una donna di circa trent'anni, capelli lunghi biondi e occhi grigi di ghiaccio. Fisico asciutto e tonico da lavoratrice instancabile, che anche costretto dalla asettica e asessuata divisa bianca da infermiera dimostrava un fascino femminile di tutto riguardo.

Le due colleghe di corso di Martina, Alessia e Francesca, sue coetanee, erano come lei piuttosto tese da quel primo incontro. Arrivarono in reparto poco dopo di lei, anche loro in anticipo rispetto all'orario di inizio turno.
Mentre si cambiavano ed indossavano le divise da lavoro, scambiarono ancora qualche chiacchiera di circostanza, per alleggerire la tensione.
Alessia era molto timida e riservata, ancor piu' di Martina, ed aveva un corpo longilineo e magrissimo, le forme appena accennate, lunghi capelli castani ed occhi verdi. Francesca invece era piu' estroversa di carattere, fisicamente piu' proporzionata, capelli corti rossicci e occhi neri.

Sonia arrivo' puntuale in reparto, e le fece entrare in sala infermiere. Spiego' loro cosa avrebbero dovuto fare insieme quella mattina: si trattava di imparare da lei le procedure preparatorie per una operazione chirurgica di ernia inguinale, un comune intervento di routine presso il reparto di chirurgia generale.
Le fece entrare in sala medicheria ed ando' a prendere il paziente.
Torno' pochi minuti dopo accompagnando un ragazzo di circa venticinque anni, e lo fece stendere sul lettino.
Le tre ragazze si disposero intorno a lei, pronte ad assistere.
Il ragazzo, che sapeva gia' cosa la caposala stava per fare, si tolse i pantaloni del pigiama e le mutande, scoprendosi la parte interessata.
La procedura consisteva nel radere l'intera peluria pubica del paziente, e serviva a ridurre il rischio di infezioni conseguente all'operazione e alle medicazioni.

Alessia e Francesca concentrarono subito la loro attenzione sull'oggetto della lezione. Martina invece ebbe grosso imbarazzo nel fissare i genitali del paziente, il quale percepi' il disagio della ragazza ma capi' la situazione.
Pian piano Martina ebbe il coraggio di guardare e per la prima volta in vita sua vide dal vivo, a poche decone di centimetri da lei, il pisello nudo di un uomo adulto.
Quell'immagine le rimase impressa nella memoria come una fotografia, indelebile.
Ma in pochi istanti passo' dall'imbarazzo e la vergogna ad uno stato di tranquillita' che non si immaginava di poter provare in quella situazione. La vista di un uomo nudo di fronte a lei, in una situazione di evidente vantaggio, le fece provare un senso di sicurezza e di autocontrollo del tutto inatteso.
Quella situazione, che credeva l'avrebbe turbata, le piacque invece moltissimo.

Le tre ragazze osservarono tranquille il procedere esperto di Sonia nel suo lavoro. In pochi minuti, con l'ausilio di un'apposita lametta medica, l'infermiera raso' completamente l'inguine del paziente, lasciandolo liscio e pulito, pronto per l'operazione.
Martina, vedendo il pube rasato del ragazzo, associo' quell'immagine al lontano ricordo dei suoi fratelli piu' piccoli, quando da bambini ancora giravano nudi per casa. Quel ragazzo, che aveva l'eta' di suo fratello maggiore oggi, gli fece immaginare cosa c'era adesso nella biancheria dei suoi fratelli, ormai quasi adulti anche loro.
Matteo e Tommaso, che avevano ormai 14 e 16 anni, se li immagino' per un momento cosi': ancora lisci e imberbi come bambini, ma gia' grandi e formati. Suo fratello grande, Filippo, invece volle immaginarlo come il paziente prima del trattamento.
Martina aveva sempre fantasticato sui suoi fratelli, ma ora aveva immagini nuove per arricchire le sue fantasie.

Sonia fini' in pochi minuti. Fece rivestire il paziente, che usci' dalla stanza per tornare alla sua corsia. Poi si volto' verso le tre ragazze e, sfilandosi i guanti, chiese chi di loro volesse provare per prima con il prossimo paziente.
Non ci fu bisogno di finire di chiederlo, che Martina brucio' sul tempo le sue compagne.
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Post: 9
Registrato il: 21/02/2009
Città: ROMA
Età: 34
Sesso: Femminile
Utente Junior
12/03/2009 12:23

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Quella mattina, Martina arrivo' in ospedale prima del solito. Non aveva dormito bene la notte appena trascorsa, ripensando con timore ed imbarazzo a cio' che l'avrebbe aspettata. Il discorso della caposala, cosi' sicura di se' e forse anche un po' maliziosa nel voler mattere in difficolta' le sue allieve, le era rimasto impresso.
Sonia, la caposala, era una donna di circa trent'anni, capelli lunghi biondi e occhi grigi di ghiaccio. Fisico asciutto e tonico da lavoratrice instancabile, che anche costretto dalla asettica e asessuata divisa bianca da infermiera dimostrava un fascino femminile di tutto riguardo.

Le due colleghe di corso di Martina, Alessia e Francesca, sue coetanee, erano come lei piuttosto tese da quel primo incontro. Arrivarono in reparto poco dopo di lei, anche loro in anticipo rispetto all'orario di inizio turno.
Mentre si cambiavano ed indossavano le divise da lavoro, scambiarono ancora qualche chiacchiera di circostanza, per alleggerire la tensione.
Alessia era molto timida e riservata, ancor piu' di Martina, ed aveva un corpo longilineo e magrissimo, le forme appena accennate, lunghi capelli castani ed occhi verdi. Francesca invece era piu' estroversa di carattere, fisicamente piu' proporzionata, capelli corti rossicci e occhi neri.

Sonia arrivo' puntuale in reparto, e le fece entrare in sala infermiere. Spiego' loro cosa avrebbero dovuto fare insieme quella mattina: si trattava di imparare da lei le procedure preparatorie per una operazione chirurgica di ernia inguinale, un comune intervento di routine presso il reparto di chirurgia generale.
Le fece entrare in sala medicheria ed ando' a prendere il paziente.
Torno' pochi minuti dopo accompagnando un ragazzo di circa venticinque anni, e lo fece stendere sul lettino.
Le tre ragazze si disposero intorno a lei, pronte ad assistere.
Il ragazzo, che sapeva gia' cosa la caposala stava per fare, si tolse i pantaloni del pigiama e le mutande, scoprendosi la parte interessata.
La procedura consisteva nel radere l'intera peluria pubica del paziente, e serviva a ridurre il rischio di infezioni conseguente all'operazione e alle medicazioni.

Alessia e Francesca concentrarono subito la loro attenzione sull'oggetto della lezione. Martina invece ebbe grosso imbarazzo nel fissare i genitali del paziente, il quale percepi' il disagio della ragazza ma capi' la situazione.
Pian piano Martina ebbe il coraggio di guardare e per la prima volta in vita sua vide dal vivo, a poche decone di centimetri da lei, il pisello nudo di un uomo adulto.
Quell'immagine le rimase impressa nella memoria come una fotografia, indelebile.
Ma in pochi istanti passo' dall'imbarazzo e la vergogna ad uno stato di tranquillita' che non si immaginava di poter provare in quella situazione. La vista di un uomo nudo di fronte a lei, in una situazione di evidente vantaggio, le fece provare un senso di sicurezza e di autocontrollo del tutto inatteso.
Quella situazione, che credeva l'avrebbe turbata, le piacque invece moltissimo.

Le tre ragazze osservarono tranquille il procedere esperto di Sonia nel suo lavoro. In pochi minuti, con l'ausilio di un'apposita lametta medica, l'infermiera raso' completamente l'inguine del paziente, lasciandolo liscio e pulito, pronto per l'operazione.
Martina, vedendo il pube rasato del ragazzo, associo' quell'immagine al lontano ricordo dei suoi fratelli piu' piccoli, quando da bambini ancora giravano nudi per casa. Quel ragazzo, che aveva l'eta' di suo fratello maggiore oggi, gli fece immaginare cosa c'era adesso nella biancheria dei suoi fratelli, ormai quasi adulti anche loro.
Matteo e Tommaso, che avevano ormai 14 e 16 anni, se li immagino' per un momento cosi': ancora lisci e imberbi come bambini, ma gia' grandi e formati. Suo fratello grande, Filippo, invece volle immaginarlo come il paziente prima del trattamento.
Martina aveva sempre fantasticato sui suoi fratelli, ma ora aveva immagini nuove per arricchire le sue fantasie.

Sonia fini' in pochi minuti. Fece rivestire il paziente, che usci' dalla stanza per tornare alla sua corsia. Poi si volto' verso le tre ragazze e, sfilandosi i guanti, chiese chi di loro volesse provare per prima con il prossimo paziente.
Non ci fu bisogno di finire di chiederlo, che Martina brucio' sul tempo le sue compagne.
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Post: 36
Registrato il: 12/01/2009
Sesso: Maschile
Utente Junior
20/03/2009 16:07

Elenaaaaa ...
Ci hai lasciati in sospeso!
A quando la terza parte del racconto????
Aspettiamo con ansia!
[SM=g27990]
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Post: 11
Registrato il: 21/02/2009
Città: ROMA
Età: 34
Sesso: Femminile
Utente Junior
01/04/2009 10:27

[3]
Il secondo paziente della giornata era un ragazzo piu' giovane, di circa 16/17 anni, che il giorno dopo avrebbe dovuto subire una operazione di appendicectomia.
Sonia lo accompagno' nella sala dove li attendevano le tre ragazze e lo fece sdraiare sul lettino. Martina era gia' pronta, si era infilata i guanti e stava preparando gli strumenti.
La caposala le lascio' campo libero. Si sposto' di lato accanto alle altre due allieve e la lascio' fare il suo lavoro con calma.
Martina fece spogliare il ragazzo. Quando vide il suo pisello venir fuori dai vestiti, ancora non pote' fare a meno di pensare ai suoi fratelli. Decise, per sentirsi piu' a suo agio, di immaginarsi a compiere quell'operazione con suo fratello Matteo, che all'incirca aveva la stessa eta' del paziente.
Con la mano destra impugno' sicura la lametta chirurgica. Con la sinistra, cercando di essere piu' naturale e disinvolta possibile, afferro' decisa il pisello del paziente, che era in posizione supina sul lettino, tenendolo in posizione verticale per poter girarci attorno con il rasoio.
Mentre procedeva, non era del tutto sicura nei suoi gesti, e si notava. Dovette ripassare piu' volte su ogni lembo di pelle, e cosi' facendo fu costretta a scostare diverse volte da una parte e dall'altra il pisello del paziente, che ad ogni movimento aveva un piccolo sussulto e si ingrossava sempre piu'.
Ad un certo punto, l'erezione fu evidente. Martina cerco' di dissimulare l'imbarazzo, ma Alessia e Francesca si lasciarono sfuggire qualche risatina di troppo, assecondate silenziosamente da Sonia.
Il ragazzo, cogliendo la situazione, si godeva tranquillamente la cosa, lasciandosi trastullare dalle mani di Martina.
Quando ebbe finito, Martina fece rivestire il paziente e si allontano' dal lettino, imbarazzata ma comunque piacevolmente soddisfatta nell'aver affrontato comunque in modo professionale quell'esperienza. Rivolse un'occhiata orgogliosa alle due compagne, che smisero di ridere e riconobbero il coraggio e la determinazione della loro piu' intraprendente collega.
Quel pomeriggio Martina torno' a casa felice di aver fatto un importante passo avanti nella sua esperienza professionale. In una situazione normale, sarebbe stata ansiosa di commentare l'accaduto con i suoi fratelli, soprattutto con Filippo col quale si confidava sempre. Ma in quella vicenbda cosi' imbarazzante e delicata, come poteva liberamente parlargli?
OFFLINE
Post: 42
Registrato il: 12/01/2009
Sesso: Maschile
Utente Junior
02/04/2009 18:25

mmmmm...
Elena, all'immaginare il mio pisello eretto trastullato dalle mani di una inesperta infermierina sotto gli sguardi attenti e curiosi delle sue colleghe ....
@@=====O''' !!!

[SM=g27997]
Brava, non
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