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Esperienza replicata

Ultimo Aggiornamento: 12/12/2007 16:55
10/12/2007 07:03

......
Estate 1959
Per chi non avesse letto il racconto "Raffaella e le gemelle", propongo una sintesi a mo'
di antefatto, precisando peraltro che quell'episodio - anche se appare in CFNM non a
nome mio - é autentico e sono proprio io ad averlo vissuto tantissimi anni fa.
......
All'estate del 1959 risalgono le indimenticabili emozioni
(vergogna,umiliazione, ma anche una indubbia enorme eccitazione) che Giorgio
provò nel corso di una singolare e piuttosto choccante esperienza vissuta
allorché, non ancora sedicenne, venne attratto in un tranello dai compagni
di gioco, capitanati dal più grande del gruppo, Elio.
Quel giorno fatidico, Giorgio venne legato ad un albero, poi, una volta
immobilizzato, Elio gli aprì e calò i pantaloni, gli palpeggiò i genitali
sopra le mutande sino a condurlo all'inevitabile piena erezione.
Ma non finì li, perché a quel punto anche le mutande gli vennero abbassate
e, una volta messi a nudo ed esposti i genitali, Giorgio fu masturbato da un
ragazzo tra gli sghignazzi degli altri compagni ma soprattutto sotto gli
sguardi meravigliati, divertiti e stralunati di tre ragazzine, una delle
quali, una certa Raffaella, venne infine convinta a toccargli l'uccello in
un maldestro accenno di sega:naturalmente l' eiaculazione giunse in pochi
secondi, lasciando il ragazzo spossato, soddisfatto ma anche svuotato in
ogni senso e frastornato, anche perché questa era la sua primissima
esperienza sessuale, autoerotismo a parte !
Anche le ragazzine - e Raffaella in particolare - ne uscirono fortemente
turbate, dal momento che non avevano mai visto né tanto meno toccato un
membro maschile e che neppure lontanamente immaginavano l'esistenza
dell'eiaculazione !
......
Quasi tre anni dopo...
La choccante esperienza dell'estate 1959 aveva traumatizzato Giorgio
seriamente.
E per lui non c'era modo di dimenticare, anzi, la sua era diventata una vera
e propria ossessione, una ossessione che finirà per accompagnare e
contrassegnare un lungo tratto della sua vita sessuale.
Tutto questo naturalmente calerà d'intensità col trascorrere degli anni ma
nell'estate
del '62 il ricordo era ancora troppo vivo e Giorgio si ritrovava quasi ogni
giorno alle prese con il ricordo di quella umiliante ma indubbiamente
eccitante esperienza.
Ci pensava, la riviveva mentalmente, cercava di immaginare le emozioni
provate da Raffaella e dalle altre due ragazzine spettatrici, si eccitava:
e le seghe non si contavano !
Tutto questo accadeva si può dire quotidianamente.
Se rimaneva solo in casa, ne approfittava per porre una scala a pioli di
fronte al grande specchio che si trovava nella camera dei genitori, vi si
legava per quanto possibile e si masturbava a tutto spiano !!
Ogni volta, però, si ritrovava combattuto tra due opposti sentimenti,
egualmente forti: il desiderio di poter rivivere realmente un qualcosa di
simile e, al tempo stesso, il terrore che ciò accadesse.
Uno strano 'mix' masochistico/esibizionistico dove piacere e vergogna
convivevano, una
sensazione comunque non semplice da descrivere a parole e certamente di
difficile comprensione anche per lui, figurarsi per gli altri.
Giorgio aveva dunque poco più di 18 anni ed ancora nessuna esperienza
eterosessuale se non quella di tre anni prima.
Da quasi tre anni aveva iniziato a lavorare e, in ufficio, aveva adocchiato
una collega, Marina (unica femmina tra una ventina di maschi) di qualche
anno più 'vecchia' di lui, una ragazza attraente, magrolina ma dal seno
abbondante, dai lineamenti del viso un tantino spigolosi,
addolciti però dalla luminosità e dolcezza dello sguardo.
Giorgio era timido, Marina un po' riservata, ed i loro rapporti erano
appparentemente freddi e distaccati, anche se lui provava per la ragazza
(che non era fidanzata) una certa mal dissimulata attrazione.
Lei, d'altronde, normalmente indossava abiti che, considerata l'epoca,
potevano definirsi abbastanza provocanti: gonne svolazzanti e lunghe non più
del ginocchio, camiciole con abbondanti scollature: Giorgio, dunque, cercava
tutte le occasioni per carpire la visione di porzioni di cosce o di seno.
L'attenzione del ragazzo era volta principalmente alle belle gambe di
Marina, la quale non di rado, in sua presenza, le accavallava o le teneva
leggermente dischiuse, quasi ad invitarlo a scrutare per scorgere il
biancore delle mutandine.
Non si contano le volte in cui il ragazzo, molto sensibile a quelle
paradisiache visioni, si ritrovava con una prorompente e talvolta
imbarazzante erezione.
Forse a causa della sua giovane età, forse per via della sua aria un po'
ingenua e smarrita, tutti i colleghi avevano accolto Giorgio quasi con
affetto ma con uno di loro, Enzo, aveva contratto una vera e propria
amicizia.
Enzo aveva venticinque anni, era un bontempone, un ragazzo dalla battuta
pronta e spiritosa, cui piaceva particolarmente raccontare barzellette ed
organizzare scherzi.
Giorgio prese una tale confidenza con lui che un giorno gli raccontò della
strana avventura capitatagli nell'estate del'59, dell'emozione che me ne era
derivata, dell'ossessione che lo
perseguitava.
Fattosi coraggio, fu lo stesso Giorgio a confessare all'amico il suo un po'
perverso ma difficilmente realizzabile desiderio di rivivere quella
sconvolgente ma eccitante esperienza.
Enzo, rivelandosi immediatamente entusiasta all'idea, ci pensò su qualche
giorno poi avanzò la sua proposta.
" Senti, potremmo organizzare una serata speciale in ufficio, con Marina, e
così tu potresti finalmente realizzare il tuo sogno. !! "
Anche se i due erano ormai amici, quello di Enzo non era puro altruismo;
Giorgio era il nipote del titolare dell'azienda ed Enzo aveva fatto
intendere che avrebbe gradito una sorta di contropartita: se l'operazione
fosse andata in porto, Giorgio, riconoscente, avrebbe dovuto adoperarsi per
fargli ottenere quell'avanzamento di carriera che da tempo attendeva.
In quel senso, problemi non ce n'erano: Giorgio si sarebbe veramente
attivato, anche se probabilmente i colleghi - ed Enzo tra questi -
ritenevano erroneamente che potesse davvero influenzare concretamente le
decisioni dello zio !
Giorgio comunque promise il suo interessamento, e lui, da parte sua, elaborò
i dettagli del piano.
" Possiamo agire una sera che siamo in ufficio dopo cena per gli
straordinari... però bisogna che, oltre noi e a Marina, ci sia almeno
qualcun altro che funga da complice perché dobbiamo
rendere realistica la sceneggiata; tu dovrai ribellarti, quindi seguirà una
breve colluttazione nella quale avrai la peggio.
La persona giusta potrebbe essere Sergio, uno di cui ci possiamo fidare e
che, posso sbagliarmi, ma mi sembra non disdegni i maschietti, anche se fa
la corte a mia sorella.
Io e Sergio potremo fingere di volerti fare uno scherzetto, tu simuli di
reagire ma finisce che noi riusciamo a legarti, poi ti spogliamo nudo....
non so se riusciremo ad indurre Marina a toccarti come ha fatto quella
ragazzina, vedremo, io farò il possibile per fare in modo che tu goda
davanti a lei e possibilmente tra le sue mani, ma, mal che vada, almeno
sarai riuscito a farti vedere tutto nudo, e mi hai detto che già questa é
una situazione che ti piace"
" Si, io sono d'accordo, l'idea mi elettrizza, anche se, onestamente, come
al solito mi sconvolge la prospettiva di essere visto nudo da Marina e ancor
più di sentirmi accarezzare l'uccello dalle sue mani; però l'aspetto del
piacere sovrasta di gran lunga quello della vergogna, quindi il progetto mi
sta bene" è la scontata risposta di Giorgio.
"A Sergio ci penso io, come ti ho detto fa la corte a mia sorella e basta
che gli dica che posso intercedere per lui, e poi, ripeto, non credo
proprio gli dispiaccia assistere alla scena !! " conclude Enzo.
......
L'accordo a tre (Giorgio, Enzo e Sergio) é stipulato, l'andamento dello
scherzo é concordato, ora non rimane che attendere la serata giusta
......
Luglio 1962
Siamo a inizio luglio, la mole di lavoro da svolgere é, come al solito,
notevole e alcuni dipendenti dell'azienda presso la quale Giorgio e Marina
prestano la loro opera, sono costretti a tornare in ufficio anche alla sera
dopo cena, dalle 21 alle 24.
Ettore, il capo-ufficio, é in ferie e Giorgio è in pre-allarme, rendendosi
conto che esistono le condizioni per la realizzazione del suo sogno-incubo.
E' pomeriggio inoltrato e la direzione sta per decidere chi, quella sera,
dovrà fare gli straordinari.
Giorgio dovrà esserci, la Marina anche, Enzo sta dichiarandosi disponibile.
All'appello mancherebbe soltanto Sergio, il quale non ha pratiche arretrate
da sbrigare: Enzo però si prodiga ed alla fine riesce a convincere il
complice ad intervenire in corso di serata : mentre Giorgio, Marina ed Enzo
saranno al lavoro, Sergio li raggiungerà per un semplice saluto, e poi..
E poi é prevista qualche "sorpresa"... (dui cui Giorgio é allo scuro) !!!!!
......
La serata é afosa, ma Giorgio é molto più accaldato del normale perché è
perfettamente consapevole del destino che lo attende ed il suo pensiero è
costantemente volto ad immaginare ciò che tra poco accadrà e che lo vedrà
protagonista, anche se passivo !
La sua resa sul lavoro é davvero molto scarsa, quasi nulla.
Le 22 sono ormai passate da un pezzo.
Suonano alla porta: evidentemente si tratta di Sergio (e chi altri può
essere se non lui ? ...) immediatamente il cuore del ragazzo accelera i
battiti.... un rivolo di sudore gli cola dalla fronte ed allarga una macchia
sul foglio che ha davanti a sé.......
Al momento Giorgio è tutto solo nel vano del suo ufficio, mentre Enzo,
Marina e Sergio si trovano in un ufficio più grande, quello che é ubicato
proprio all'ingresso dell'azienda.
Ecco, ci siamo, Enzo lo sta chiamando.
" Giorgio, vieni un attimo qui ? "
Col cuore ormai impazzito, un po' inebetito, come fosse in trance, si avvia
malfermo sulle gambe, qualche passo ed eccolo fare il suo ingresso nel
grande ufficio. Marina sta stendendo su un lungo bancone in legno numerosi
fogli ciclostilati che dovranno essere riordinati ed assemblati, Enzo é
invece seduto alla sua scrivania ed ha al suo fianco Sergio
" Avvicinati, vuoi dare un'occhiata a queste riviste che ha portato Sergio ?
" lo invita Enzo
Giorgio si avvicina, un po' titubante: i due gli strizzano l'occhio mentre
Enzo apre un cassetto della scrivania dandogli modo di constatare che una
bella matassa di corda é pronta per l'uso.
Ad un cenno, i due, simultaneamente e fulmineamente, lo afferrano: Enzo e
Sergio gli bloccano l'uno le braccia e l'altro le gambe.
Lui scalcia.
Subito Enzo cerca di coinvolgere Marina
" Smetti di lavorare e vieni a vedere ciò che il nostro Giogetto ha da
mostrarti !"
Ancora ignara delle reali intenzioni del trio, la ragazza aderisce
all'invito e si volta a guardare....
" Che volete da me....!? dai, lasciatemi...!! " protesta lui, per rafforzare
l'impressione di una sua ribellione.
Subito dopo Enzo svela la reale portata del progetto : " Ora lo spogliamo e
faremo vedere alla nostra cara Marina ciò che ha in mezzo alle gambe!"
Pur sapendo benissimo che quello é il programma concordato, Giorgio si sente
venir meno, impallidisce.
Per un attimo, nella mente del ragazzo balena l'ipotesi di chiedere ai due
amici di non procedere e di porre termine allo scherzo.
Ma l'idea è subito abbandonata, l'occasione non può essere persa: non é il
momento dei ripensamenti, il ragazzo si fa forza e si impone di evitare
qualsiasi tentativo per sottrarsi al disegno da lui stesso tanto fortemente
voluto !
Si divincola, ma la sua é una resistenza fittizia.
Dopo averlo letteralmente trascinato sino alla immancabile tubazione del
riscaldamento (all'epoca non incassata nei muri), ve lo addossano, dopodiché lo legano:
una corda per immobilizzargli i polsi dietro la schiena, un'altra, passata in vita, per
fissarne il corpo alla tubazione.
Le corde sono tese con forza e con inusitata perizia ed il ragazzo si
ritrova davvero legato molto saldamente, impossibilitato a muovere le mani
ed ancor meno a liberarsi.
Marina, intanto, riprende a lavorare e, l'aria leggermente contrariata, fa
" Ragazzi, non fate cretinate...su...!"
Enzo, intanto, prende ad occuparsi della vittima ed inizia ovviamente dai
calzoni : slaccia la cintura ,abbassa la cerniera della patta, poi li sfila
sino alle ginocchia.
Poco dopo anche la camicia gli viene sbottonata ed aperta, mettendo a nudo
anche il torace già leggermente peloso.
Nessuno gli ha ancora neppur sfiorato i genitali, eppure il solo pensiero di
quanto accadde tre anni prima fa si che il sesso del ragazzo, pur se ancora
ben coperto e protetto dagli slip, cominci ad erigersi!
La cosa non passa inosservata e il solito Enzo si preoccupa subito di
avvertire la ragazza : " ce l'ha già mezzo duro, Marina, vieni a vederlo,
dai, ora glie lo tiriamo fuori, e vedrai che gli verrà duro del tutto !"
La ragazza finge di disinteressarsi alla cosa e continua imperterrita a
lavorare, quand'ecco che qualcuno suona alla porta.
Giorgio é in pieno panico... chi mai potrà essere ? tra se e se pensa: potrebbe la
ragazza del bar all'angolo (che tutti inspiegabilmente chiamano "La Piccina" malgrado
la sua altezza sia superiore alla media e abbia sicuramente superato i
vent'anni) che passa, prima di andarsene a casa, a portare una birra fresca a Marina ?
Senza indugiare Marina abbandona momentaneamente il banco di lavoro per
recarsi nella stanza attigua ed andare ad aprire ma, naturalmente, nel transitare,
non evita di lanciare un'occhiata curiosa in direzione dell'armadio cui Giorgio addossato.
In effetti si tratta della ragazza del bar (tutti la identificano dalla voce).
L'intrusione di questa ragazza é per Giorgio assolutamente imprevista e lo induce a
pensare che il piano é ormai saltato, e in fondo la cosa lo tranquillizza perché tutto
sommato l'idea di ciò che stava per capitargli lo eccitava ma al tempo stesso lo sconvolgeva.
"Dunque, procediamo !" questa frase che Enzo pronuncia prima ancora che la nuova venuta si
sia palesata, gela il sangue al ragazzo, che vede svanire la speranza di uscire dalla umiliante
situazione senza danno.....
" No, Enzo, no... lasciatemi.... faremo un'altra volta.... non con la
Piccina del bar... dai... no... non così....non con lei... non davanti a
lei...no... noo, dai.!! "
Giorgio sta tentando in tutti i modi di convincere i colleghi a lasciarlo
libero implorandoli, supplicandoli, ma non c'é verso di dissuaderli
Anzi, i due, pur non confessando di aver organizzato questo "diversivo", rincarano
la dose: " e se tra poco arrivasse qualcun'altra ragazza ?" poi proseguono, come
se l'intrusione della ragazza del bar li avesse in un certo senso ulteriormente caricati,
sono ormai presi a loro volta dal gioco, insomma, si stanno davvero divertendo ai suoi
danni!
La giovane barista entra, vede subito la scena e resta a bocca aperta,
sconcertata, perplessa, al punto da fermarsi all'ingresso ed esitare ad
entrare nell'ufficio
Ci pensa Enzo a scuoterla :" Vieni, entra pure, non temere, stai a vedere
anche tu, potrai divertirti, sai che facciamo ? spogliamo il nostro caro
Giorgetto, si., gli tiriamo fuori il pisello, così Marina e anche tu potrete
vederglielo bene, ti va l'idea ?"
E aggiunge "a proposito, hai detto a tua sorella di fare un salto ?"
La Piccina, interdetta, assume una espressione che é un misto tra interesse,
disapprovazione, finta indifferenza, ma comunque fa una mezza risatina, poi
riprende il controllo e sbotta
"si, glie l'ho detto, ma ora mi pento.... voi mi avevate parlato di uno scherzo....
non ceto di una cosa di questo tipo......ma via, ragazzi, che siete impazziti ?!
non vorrete arrivare a fare una cosa del genere ! povero Giorgio, no no,
non é possibile!e tra poco arriva anche mia sorella Silvia.... "
ma i due, incuranti, paiono intenzionati a procedere, anzi il solito Enzo
ora sta praticamente palpandogli i genitali al di sopra degli slip e Giorgio é già bello che
partito: la situazione in cui si trova, e l'azione delle mani di Enzo, glie l'hanno fatto
indurire quasi del tutto !
La Piccina, pur apparentemente contrariata, se ne sta a guardare...
Nel frattempo Enzo, che continua a palpare i genitali del ragazzo, si rende conto
che la Piccina sta osservando l'evolversi della scena e allora abbandona per
un momento ciò che sta facendo, scostandosi quel tanto da fare in modo che la
protuberanza che deforma lo slip possa essere ben visibile e commenta
"ti piace vedere che gli viene duro, vero ?....."
La ragazza non osa rispondere e volge il viso altrove.
Marina invece ha ripreso nuovamente il lavoro al bancone e non può vedere
ciò che accade
Sergio sollecita Enzo : " allora, dai, calagli lo slip, forza, non vedi che
la Piccina non vede l'ora di guardarglielo, e anche la Marina che fa
l'indifferente di sicuro non aspetta altro ! e poi dovrebbe arrivare anche Silvia... "
Mentre Marina fa un ultimo debole tentativo verbale per
evitare al poveretto questa esibizione forzata, la Piccina, forse
ormai presa dal gioco, se ne rimane in silenzio, quasi temendo che il
gioco possa interrompersi, e riprende a guardare la scena.
Malgrado Giorgio tenti ancora in ogni modo di convincerlo a desistere, Enzo sta
già procedendo e comincia ad abbassargli gli slip ....
Giorgio non riesce a subire in silenzio e insiste
"No, Enzo, no...per favore no, questo no, ti prego !"
Suppliche inutili ! lo slip comincia a scendere, a scendere, a scendere,
finché l'uccello sguscia fuori.
E' fatta ! l'asta vibra e ballonzola nell'aria.
Ciò che Giorgio, ora impietrito ed ammutolito, é costretto a mostrare, é un
cespuglio pubico piuttosto folto ed un uccello già ben sviluppato che,
grazie alla forza dell'erezione, appare con il glande parzialmente scoperto.
La Piccina non può evitare di prorompere in una risata sommessa che tradisce
l'emozione cui é sicuramente preda, indi tossicchia sempre più imbarazzata,
a tratti volta la testa come non volesse vedere, poi con voce sommessa e un
pò rauca fa: " chi mi avrebbe detto che stasera...... però ragazzi siete proprio matti, non
mi avevate detto cosa davvero volevate fare... una cosa così, una porcata, povero
ragazzo, non vedete com'é sconvolto? non dovete, ora basta, dai, piantatela,
lasciatelo rivestire... "
Interviene Sergio :
" Ma dai, Piccina, secondo me piace anche a lui, vedi, guarda come ce
l'ha duro ?!! "
E lei di rimando :
"eh, si, vedo, vedo, lo sto ben vedendo !! "
Sergio insiste :
" secondo me ce l'ha duro proprio perché sa che tu stai
guardandoglielo....e che tra poco anche la Marina e magari Silvia faranno lo stesso ! "
Giorgio non ha neppure la forza di parlare, si sente venir meno, volge gli
occhi in direzione della Piccina e si rende conto che
sta realmente guardandolo proprio li, intensamente ed insistentemente,
e questa constatazione lo eccita ulteriormente
Il ragazzo si da un'occhiata al pene, che gli appare eretto allo spasimo e
che ora gli sembra più lungo e più grosso del solito, confortandolo ed
inorgogliendolo.
Il torpore di Giorgio viene interrotto dalla voce di Sergio :
" Piccina, prendi quel righello che é sulla scrivania e vieni a misurare
quanto ce l'ha lungo il nostro Giorgetto ! "
Ubbidiente, la Piccina si impossessa davvero del righello ma poi,
ridacchiando maliziosa, lo consegna a Sergio dicendo
" no, io non ci penso proprio a toccarlo !"
L'umiliante 'misurazione' glie la fa proprio Sergio, il quale probabilmente
non aspettava altro che l'occasione buona per toccare, magari anche solo per
qualche attimo, questo giovane e vergine uccello, ormai rovente e duro come
il ferro.
Giorgio, che al momento ha chiuso gli occhi, avverte le mani di Sergio che
stanno tastandogli delicatamente il pene e che, cincischiando, insistono in zona
per alcuni secondi.
Poi alle mani si sostituisce il freddo contatto con la plastica del
righello, appoggiato all'asta tesa...
Un attimo appena ed ecco il 'verdetto'
" 14 o 15 centimetri o giù di lì; come del resto abbiamo modo di
constatare, tutto nella norma!!"
Ora Giorgio sta letteralmente morendo di vergogna e di piacere: lo sguardo
della Piccina sui suoi organi genitali, il pensiero che anche
Marina (e Silvia ?) prima o poi lo avrebbe guardato e visto nudo, il tocco di
una mano estranea, anche se maschile, che ha appena finito di giocare col suo uccello,
tutto insomma contribuisce a fargli provare sensazioni uniche......
A questo punto Enzo vuole a tutti i costi che anche Marina intervenga, e
prova inutilmente ad indurla almeno a voltarsi.
Visti vani i tentativi per convincerla, Enzo stesso le si avvicina e, senza
troppi complimenti, le torce un braccio dietro la schiena, invitandola a
lasciare il bancone ed a girarsi verso di lui.
Lei, un po' per il dolore al braccio, ma un po' anche perché la curiosità
inizia a farsi sentire, finalmente ubbidisce e si gira.
Lo inquadra solo un attimo, poi distoglie lo sguardo e, forse più che altro
per salvare la forma, fa un timido tentativo per convincere i due a porre
termine allo scherzo :
" ora l'ho visto anch'io, lo ha visto la Piccina, l'abbiamo visto
tutti, glie l'avete anche misurato...siete soddisfatti ? ora perché non lo lasciate
in pace ?
Suonano alla porta.
"Questa é Silvia" dice, allarmata, la Piccina. E aggiunge "non vorrete che entrando
le si presenti questa scena..., ragazzi, per favore, lei é più giovane di me, é ancora
ingenua, vi prego"
Enzo sembra condividere e immediatamente si attiva per fare in modo che almeno lo
slip - che giace assieme ai pantaloni alle caviglie di Giorgio - possa essere
risistemato per celare quanto meno i genitali.
L'operazione non é semplicissima per via della prepotente erezione della povera
"vittima", ma alla fine ovviamente ha positiva riuscita.
La porta viene aperta e, come previsto, é Silvia ad entrare.
E' una ragazza di poco più giovane della sorella, di corporatura minuta ma dal seno
proprompente.
Appena entrata impallidisce, ovviamente non capisce ciò che sta accadendo,
ma avanza molto lentamente rimanendo in assoluto silenzio.
La sorella maggiore, preoccupatissima, si premura di rassicurarla "tranquilla,
non ti succederà niente, ora, se vuoi, ce ne andiamo....."
Silvia, però, non accenna minimamente a volersene andare, probabilmente é
invece incuriosita....
Un attimo di pausa, ed ecco che suonano ancora alla porta. Questa volta é Enzo ad andare ad aprire.
Nessuno sa chi possa essere, tutti pensano si tratti di qualche collega. E invece no.
E' la donna delle pulizie, una certa Veronica, una matura cinquacinquenne dal fisico ancora
apprezzabile.... (vedova da qualche anno).
Enzo si attarda con lei nell'ingresso, segno che le sta brevemente spiegando ciò che sta accadendo.
Poi la donna fa il suo ingresso spavaldamente a chiede "allora, a che punto siamo ? " dimostrando con
questa frase di essere stata avvertita della natura dello spettacolo e di aver accettato l'idea di fermarsi
ad assistervi....
Enzo, vero "regista" della serata, si affretta ad enunciare quello che dovrebbe essere il copione
"Bisogna che una di voi, magari proprio la nostra Silvietta, cominci coll'abbassargli lo
slip...."
Levata di scudi della Piccina "non se ne parla proprio, anzi, noi ce ne andiamo immediatamente !"
" Ora ve ne state buone e tranquille a vedere, altrimenti facciamo sapere ai vostri genitori ed al tuo
fidanzato (rivolto alla Piccina) che avete fatto delle porcherie con noi ! "
La Piccina recede in parte "d'accordo, rimaniamo, ma solo a guardare...."
Saltata l'ipotesi che potessero essere le due sorelle ad "occuparsi" di Giorgio, Enzo sta per tentare
la carta del coinvolgimento della Marina, la quale peraltro sta proseguendo nel suo operoso lavoro,
in disparte.
"Marina, che ne diresti....." la frase di Enzo viene interrotta da Veronica, che senza tanti preamboli,
si candida in prima persona "ci penso io...." e, senza neppur dare il tempo a chicchessia di replicare,
quasi euforica si china in ginocchio davanti al ragazzo, accingendosi ad abbassare le mutande che
a stento contenevano il turgido arnese. Le esperte mani della donna sfiorano molto lentamente quel
rigonfiamento dall’alto verso il basso e viceversa, si csoffermano un po’ più a lungo in vicinanza del
glande, poi finalmente afferrano l’orlo di stoffa,abbassandolo.
E' con palese piacere che, appena abbassato lo slip, Veronica vede il turgido pene scattare come una molla:
la donna rimane qualche attimo in religioso silenzio ad osservare quel paletto di carne pulsante, teso in
avanti e leggermente inclinato verso l’alto.
Ovviamente quello messo in mostra da Giorgio non é il primo pene che la donna vede, né ha qualcosa
di eccezionale: quel che é certo é però che dev'essere trascorso parecchio tempo dall’ultima volta che
ha avuto modo di vederne uno cos' bene in mostra.....
Giorgio ora é veramente sconvolto, dal piacere, ma anche dalla vergogna e dall'umiliazione... e questo
stato d'animo - che evidentemente traspare - sembra far piacere alla donna, che forse, magari inconsciamente,
cova evidentemente qualche tendenza al sadismo, sia pure di tipo cerebrale.
Giorgio rimane con gli occhi abbassati e quasi non ha il coraggio di guardarsi attorno per vedere cosa stanno
facendo le altre donne che si trovano nel locale: poi si fa animo e alza gli occhi.
Per il momento, solo Veronica l'ha visto, perché Marina é sempre intenta al lavoro, mentre la Piccina sta
stringendosi alla sorella Silvia, ma entrambe sono voltate dall'altra parte.
"Dai, forza, guardatevelo.... anche tu, Silvia, coraggio, mica ti morde.... !"
"Guardare e non toccare..." se ne esce Veronica
Pur non replicando, lentamente, le due sorelle si voltano e.... guardano lo spettacolo....
Il silenzio é rotto solo da qualche risatina sommessa di Silvia, cui la sorella sta bisbigliando qualcosa alle
orecchie.....
Il solito Enzo chiede conto " che stavi dicendo alla sorellina ?"
E la Piccina, arrossendo "niente, le ho chiesto se..... é il primo che vede...."
(Enzo) - "E che ti ha risposto ?"
(Piccina) - "mi ha detto di si"
(Enzo) - "e tu invece quanti ne hai visti finora ? "
(Piccina) - "solo quello del mio fidanzato, ma appena appena, non così bene...."
"Procediamo come da programma ? " chiede Sergio.
(Enzo) "cioé ?"
(Sergio) "Beh, qualcuna dovrebbe fargli... " (e si interrompe)
(Enzo, che sa benissimo cosa intendeva dire Sergio, ma lo interrompe per conferire maggiore "suspence"
alla situazione) "si, certo, un momento ancora....poi.....povero Giorgio.... o beato Giorgio ???"
Giorgio - ben conscio che il programma concordato prevedeva la possibilità che Marina lo masturbasse - appare a
sua volta molto perplesso, ma assiste muto, pregustando ciò che lo attende, ma anche turbato al pensiero che
la faccenda si sarebbe svolta al cospetto di ben quattro femmine e non della sola Marina, come si aspettava.
Enzo lancia la sfida e, pur rivolgendosi in particolare a Marina, fa : "allora, chi di voi gli fa una bella sega ? "
E' proprio Marina la prima a ribellarsi all'idea "ora basta! non é sufficiente ciò che gli avete fatto ? "
Ma i due vogliono pervenire all'esito previsto, e Sergio lo esterna :
" Eh no, cara Marina, non ci basta ! a parte che non é giusto che Silvia sia privata dello spettacolino che magari
conosce approssimativamente, adesso sai cosa potresti fare ? la sega glie la fati proprio tu, così lo ricompensi per tutte quelle che si é fatto pensando a te, alle tue tette, alla tua fica, alle tue mani ! "
" Ma voi siete belli matti ! qui, in pubblico ?! mai e poi mai ! e poi io non ho mai fatto queste cose!"
ribatte, convinta, la ragazza.
Enzo tenta di coinvolgere la Piccina :
" Tu, Piccina, potresti occupartene tu."
ma lei pronta:
" siete proprio dei porci, ma io non ci sto, io quelle cose non le faccio neanche col mio fidanzato ! ora state esagerando, povero ragazzo.... non potete fargli una cosa del genere, su, davvero, e poi così, davanti a
tutti...a Silvia... a me.... alla signora Vera... no no no.... io me ne vado assieme a Silvia ! "
Sergio si frappone tra le due ragazze e la porta, impedendo loro l'eventuale fuga.
Enzo pensa bene di insistere con Marina : " Allora, Marina, a parte che non é possibile che tu, a 20 anni e più, non abbia mai fatto una sega, noi facciamo finta di crederci, e ti facciamo presente che questa é l'occasione per te e per Silvia di imparare e, magari, sarà la signora Vera, che di sicuro ha dimestichezza con le seghe e dintorni, a darti tutte le istruzioni !"
La donna delle pulizie, a sua volta un tantino su di giri, sembra acconsentire di buon grado: " Beh, se é solo per fornire qualche istruzione posso farlo....dunque...per prima cosa devi avvicinarti di più e naturalmente prenderglielo in mano...."
Marina pare opporre resistenza e allora Enzo, forzandole il braccio che le tiene sempre torto dietro la schiena, la obbliga ad avvicinarsi a pochi centimetri dal corpo di Giorgio, poi le afferra l'altra mano per portarla a
contatto con l'uccello del ragazzo, che, rigido come un paletto, sembra addirittura protendersi verso questa mano femminile.
Enzo riesce appena a far porre a contatto la mano della Marina col pene per un breve attimo, poi la ragazza, con un violento strattone, riesce a divincolarsi e si allontana.
Ma Enzo non molla! Sa che se vuole sperare in un sentito interessamento di Giorgio per l'avanzamento di carriera deve onorare l'impegno preso e quindi condurlo in qualche modo ad una sborrata indimenticabile per mezzo di Marina, però é ben consapevole che non può arrivare agli estremi e consumare una sorta di violenza sessuale nei confronti delle ragazze, qualcosa deve inventarsi.
Si, certo, una soluzione semplice e rapida ci sarebbe: basterebbe che Enzo si attivasse direttamente ed impugnasse quel membro palpitante, menandolo sino alla inevitabile conclusione.
In effetti il pensiero di compierein prima persona un atto del genere non lo entusiasma affatto, senza contare che non é detto che Giorgio avrebbe apprezzato....
Oppure chiedere l'intervento della signora Vera ? Quella rimane l'ultima possibilità....pensa Enzo, che non é del
tutto sicuro che la donna sia disposta ad arrivare a tanto....
In soccorso viene il righello utilizzato prima per "misurare" il pene di Giorgio.
E' un comune righello di plastica, lungo una cinquantina di centimetri elargo cinque: è con questo che Enzo stesso, in prima persona, prende a stuzzicare i genitali di Giorgio.
Il righello passa, struscia, percuote dolcemente, stimola: ora lo scroto, ora i testicoli, ora l'intero uccello sono oggetto di queste inusuali stimolazioni che peraltro producono un innegabile effetto masturbatorio !!
Ed ecco che Enzo chiama ancora in causa Marina, tentando di ricattarla:
" vedi questa sigaretta accesa ? bene, ti concedo di evitare l'uso diretto delle mani, ma se almeno non ti dai da fare col righello sull'uccello di Giorgio come ho fatto io sinora, ebbene, comincerò a produrgli una prima bruciatura su una coscia, poi salirò più su, ci siamo capiti ? "
Marina è esterrefatta, mai si sarebbe aspettata da Enzo una simile mostruosità, ma prende sul serio la minaccia e cede immediatamente, anche perché in fondo Giorgio non le è del tutto indifferente!
Impossessatasi del righello, eccola posizionata dinanzi al ragazzo legato.
Un momento ancora di indecisione....poi la ragazza pare decidersi a mettersi all'opera.
Marina ripete molto bene i movimenti prima operati da Enzo, anche se pare preferire occuparsi soprattutto dell'asta, che spesso viene come rialzata, quasi soppesata, sempre per mezzo del righello, e poi percossa con serie di colpetti inferti con decisione ma assolutamente senza violenza, tali quindi da procurare piacere e non dolore.
La scena ha dell'irreale, volendo la si potrebbe definire ridicola, ma é di una perversione fortemente erotica.
L'atmosfera si é fatta rovente, il silenzio è rotto soltanto dall' ansimare del ragazzo.
La Piccina e la sorella Silvia, ferme poco distante, stanno osservando, compiaciute ed attente, la
scena, ed il loro viso appare accaldato, e non solo per effetto della temperatura estiva dell'ambiente.
La signora delle pulizie, Enzo e Sergio se ne stanno anch'essi un po' in disparte, con aria soddisfatta,
pronti ad intervenire nel caso Marina dovesse interrompere l'azione.
Giorgio, eccitatissimo e stravolto, non è comunque molto distante dalla dirittura d'arrivo.
Pur limitato nei movimenti dai legacci, dimena leggermente i fianchi, a tratti divarica le gambe, mugola, aspettando, con i nervi tesi, chel'insolita stimolazione imponga al suo desiderio il sollievo tanto atteso......
L'orgasmo è sempre più vicino, anche se ritarda: certo, se in azione fossero state direttamente le mani, i tempi si sarebbero abbreviati, mentre le carezze tramite il righello rendono più difficoltoso raggiungere l'apice del
piacere: più difficoltoso si, ma dunque più prolungato e quindi più gustoso !!!
Giorgio mugola più forte.
Marina, come insospettita dai gemiti, si interrompe.
La Veronica e la Piccina, quasi all'unisono, la invitano a procedere :
" No, Marina, non fermarti proprio ora, dai, continua..."
E Sergio aggiunge:
" prendiglielo in mano e vedrai che esplosione ! coraggio, e non mollarlo quando..... "
Parole al vento !
La ragazza non agisce come le é stato suggerito e, dopo aver interrotto le stimolazioni per mezzo del righello, abbandona il ragazzo, allontanandosi bruscamente senza però distogliere lo sguardo dalla verga ormai
congestionata.
A sua volta eccitato per la situazione, Enzo ha un'idea, tanto brillante quanto perversa....
"Sapete cosa facciamo adesso ? un bel giochino: ognuno di noi si può impadronire dell'uccello di Giorgio e, per
cinque secondi, può manipolarglielo od accarezzarglielo come meglio crede.... e alla fine vince quello o quella
che riesce a farlo venire mentre lo sta toccando..... allora, se procediamo per ordine alfabetico, io sono il primo, poi sarà la volta di Marina, indi la Piccina, poi Sergio, poi Silvia, a chiudere Veronica... e poi, se il nostro Giorgio ancora non avrà sborrato ricominceremo...."
Silvia sta parlottando con la sorella.
Enzo se ne accorge e, ancora una volta, si informa "che dite voi due ?"
Gli risponde, naturalmente, la Piccina "é mia sorella che mi chiede delle cose..."
Enzo non fatica ad immaginare di che si tratti, ed infatti "gli hai spiegato cosa vuol dire venire...? "
"ebbene si" ammette la Piccina
"hai fatto bene, così non avrà sorprese quando sborrerà..."
Ma vediamo quali sono, in questo preciso momento, i pensieri e le sensazioni dei presenti alla bollente serata.
Enzo: é il più freddo e distaccato. Non gli frega più di tanto la nudità di Giorgio, né se lui ne goda o ne soffra.
Ciò che gli interessa é soddisfare il desiderio di Giorgio, quindi eseguire il programma concordato e sperare
che Marina alla fine ceda e si occupi - almeno con le mani - dell'uccello del ragazzo, onde ottenere quella
famosa ricompensa che lo conduca alla promozione sul lavoro.
Sergio: é turbato. Pur attratto dalle femmine, a lui però i maschi non dispiacciono, anzi.... La situazione quindi lo
intriga parecchio e l'idea di poter avere tra le mani questi genitali maschili lo eccita al punto che ormai l'erezione del suo membro - iniziata quando ha "misurato" la lunghezza del pene di Giorgio - é ormai giunta prepotentemente al
culmine, e lui cerca di mascherarla agli occhi degli altri.
Piccina: é indecisa e preoccupata. Indecisa sul da farsi, perché tutto sommato la situazione venutasi a creare non
le spiace, si rende conto che questo poter guardare senza limiti le intimità del ragazzo (che per giunta costui
non può evitare di esporre) ha un suo innegabile fascino, però, da buona sorella maggiore, é preoccupata per
la sorella, temendo che questa possa rimanere choccata dal prosieguo della serata: Silvia sembra aver superato senza traumi il fatto di aver potuto esaminare senza fretta e senza alcun ostacolo il suo primo membro maschile eretto ma
quale sarà la sua reazione - pensa e ragiona la sorella maggiore - quando lo toccherà... ? e nel momento in cui Giorgio avrà l'eiaculazione ? E se questa dovesse avvenire addirittura tra le sue mani ?
Silvia: é intimidita e non sa come comportarsi. Si sente una strana eccitazione addosso. E' soddisfatta pee aver
finalmente potuto gustare in tutta calma la visione di un pene eretto: ne ha sempre sentito parlare dalle amiche (e, più raramente, dalla sorella) ed in cuor suo ha sempre provato invidia per quelle che avevano avuto modo di vivere questa prima basilare esperienza.... Ora spera di poter anche toccare con mano questo agognato organo maschile...
già sa che fingerà di opporsi all'osceno disegno per mantener fede alla sua immagine di santarellina ma che alla fine cederà....ben volentieri... e poi non vede l'ora di assistere al miracolo dell'eiaculazione (ora sa che la si usa definire
sborrata) di cui ha soltanto una pallidissima idea....
Marina: anche se non lo vuole ammettere, é innamorata di Giorgio. La situazione in cui si trova il ragazzo la turba
perché immagina che il poveraccio ne stia soffrendo.... Personalmente, ciò che é accaduto e che sta per accadere
non le piace: non perché anche lei non si senta attratta dalle nudità maschili e dalla sessualità, ma perché considera il modo in cui si é articolata la serata una violenza bella e buona.... Lei, poi, non ha alle spalle molte esperienze (anzi)
e non le arride l'idea di esibirsi in pubblico. Ora si rende conto di quanto in basso sia caduta: solo pochi minuti fa, e le sembra un sogno (un incubo) , é arrivata al punto di utilizzare il righello per stuzzicare i genitali del ragazzo....
E ora, gira che ti rigira, sa che finirà per doversi dar da fare con le mani in questo benedetto "gioco" e che, dunque,
si misurerà con la sua prima "sega", una azione di cui conosce bene il significato, anche se effettivamente mai da lei messa in pratica....
Veronica: forse per via dell'età, é quella che più si sta divertendo ed appassionando alla imprevista ed inusuale serata! E' ormai parecchio tempo che la donna non pratica più sesso, e ora, dopo aver preso visione di questa prima
parte dello spettacolo, pare essere particolarmente "presa" dagli eventi: una irrefrenabile eccitazione la sta
pervadendo tutta, la lunga lontananza dal sesso si fa sentire e la natura calda della donna fa il resto.
La donna però si scopre a paragonare il membro di Giorgio con quelli di suo marito e di Alfonso, il suo primo
fidanzato e si sente davvero troia... e a poco le serve soffermarsi a considerare che, alla fin fine, la conoscenza di
tre.. cazzi nel corso dei 'suoi primi cinquant'anni non può assolutamente farle attribuire il titolo di puttana..
Comunque sia, dicevamo, Veronica, chiusi un attimo gli occhi, sta mentalmente immaginando i tre cazzi : quello del
marito, e la cosa le è naturalmente facile, quellodi Alfonso, che ricorda un po' più confusamente (ma che aveva generose dimensioni, e questo lo rammenta benissimo..) ed ora questo.. che si erge pochi centimetri dai suoi occhi e che, per essere sinceri, le appare diritto, durissimo, liscio, a modo suo bello.. ma comunque di dimensioni normali.
Ora però é il momento di misurarsi con la realtà e - anche se si tratterebbe di una soddisfazione assai relativa , più mentale e psicologica che fisicamente carnale -Veronica spera di riuscire almeno a togliersi una "piccola" soddisfazione: essere proprio lei a condurre Giorgio all'estremo piacere. Anzi, in questo senso la donna fa una sorta di scommessa con se stessa: deve assolutamente riuscire nel suo intento !
E veniamo alla "vittima" immolata, cioé a Giorgio.
Il ragazzo, che - ricordiamolo - si trova "ammanettato" alla tubazione del riscaldamento ed é quindi impossibilitato
a muoversi o almeno a coprirsi, ha pantaloni e slip calati fino sotto alle ginocchia , camicia aperta sul davanti e, quindi, si ritrova esposto, alla berlina, con i genitali sobvraeccitati completamente esposti al pubblico....
Il suo stato d'animo é difficile da descrivere. In gran parte, la situazione in cui si sta trovando se l'é voluta: vero però che le intenzioni erano quelle di coinvolgwere soltanto Marina, la collega prediletta, mentre ora si ritrova al centro
dell'attenzione di altre tre femmine, che probabilmente si alterneranno per masturbarlo, incitate ma anche aiutate da Enzo e Sergio. Fatto sta che Giorgio é frastornato, stralunato, turbato , forse oltre ogni previsione. Da una parte
si sente umiliato, prova vergogna, é a disagio.... ma al tempo stesso l'eccitazione che lo pervade sta per raggiungere un livello veramente enorme. A tratti, il ragazzo pare assente, come se non si capacitasse della situazione... a tratti invece é come se, destatosi dall'apatia, si rendesse improvvisamente conto della enormità della scena che lo sta vedendo protagonista, più o meno involontario. Quali sensazioni avranno la meglio ? la sofferenza per l'umiliazione e l'imbarazzo, o la eccitante percezione del sentirsi puntare addosso la bellezza di otto occhi femminili...? e del pensare che fra poco le mani di quattro donne gli manipoleranno i genitali e lo porteranno all'orgasmo, volente o
nolente, davanti a tutti ?
Intanto Enzo sta dando via all'originale ed osceno carosello, gettandosi sull'uccello di Giorgio ed accarezzandoglielo lentamente, scandendo nel frattempo la sequenza dei numeri da 1 a 5 per misurare il tempo esatto.
Giorgio mugola, pregustando il contatto delle prossime mani , che sa essere quelle di Marina....
Marina tergiversa, sembra dubbiosa, ma alla fine cede spontaneamente, allunga una sua mano sulla verga
congestionata, sfiorandola appena e contando velocissima.... al punto che il ragazzo quasi non avverte il
contatto....
E' la volta della Piccina: la ragazza però preferisce occuparsi dei testicoli, che sfiora con i polpastrelli, evitando
di toccare direttamente il pene. e scandisce velocemente il trascorrere dei 5 secondi
Sergio, che segue, impugna invece letteralmente il paletto di carne vibrante e prende un veloce su e giu: come facilmente prevedibile, fa anche in modo che i 5 secondi diventino... 10, ma Giorgio ancora non é pronto....
Sarebbe il turno di Silvia, la più giovane del gruppo. Immaginando (forse a torto) che la ragazza si sarebbe
rifiutata, la sorella si premura di coadiuvarne l'azione ed arriva al punto di afferrare lei stessa le mani incerte
della sorella fino a farle porre a contatto con l'asta congestionata del ragazzo e ad "accompagnarle" nel lentissimo movimento di andirivieni. Il contatto c'é, e dura forse anche più dei cinque secondi canonici, ma le mani non si muovono se non impercettibilmente: in definitiva, la mano di Silvia, comandata da quella della sorella, si é mossa pochissimo, e ciò consente a Giorgio di resistere ancora....
Tocca ora all'esperta Veronica, la quale però si rende conto che, pur eccitato all'inverosimile, il ragazzo non é ancora giunto alla dirittura d'arrivo: pur non sottraendosi, la donna si attiva blandamente, limitandosi a qualche toccatina
alla parte interna delle cosce...
Il carosello ricomincia. Enzo, Marina, Piccina, Sergio e Silvia ripetono grosso modo i gesti del turno precedente,
ed alla fine Giorgio é davvero allo stremo, specialmente dopo che Silvia (sempre aiutata dalla sorella) lo ha
masturbato nel modo più classico, imprimendo alla mano biricchina un lentissimo quanto efficacissimo su e giù...
Quando é la volta di Veronica, questa é decisa: Giorgio deve assolutamente sbrodolare tra le sue mani !!!
La donna si avvicina dunque al ragazzo, rimanendo peraltro alcuni interminabili secondi in silenzio ad osservare quell'asta tesa in avanti, un pò per il suo piacere, un pò per accrescere il disagio e l'eccitazione - già peraltro notevole - del ragazzo.
Ma torniamo all'uccello: il glande é totalmente scoperto e rivestito di un opaco liquido vischioso e quando le dita della donna lo sfiorano, Giorgio si torce dal piacere. Veronica, però, continua ad accarezzarlo impastandosi le mani di quel vischioso liquido, poi gli percorre l’asta con le dita di una mano, portando l'altra ad occuparsi dei testicoli, che stringe lievemente nella mano. Questa tecnica, molto apprezzata dal defunto marito, sembra piacere parecchio anche a Giorgio, dal momento che lo sente sussultare leggermente ed emettere un lieve sospiro. Subito dopo, una goccia di liquido esce dal glande e la donna la osserva colare verso il basso per poi gocciolare a terra, indi abbassa il viso fino a poggiarlo al fianco sinistro del ragazzo per avvicinarsi al massimo al punto "clou" e afferra l’asta con la mano destra iniziando a muoverla lentamente dall’alto verso il basso e viceversa. Il ragazzo, già eccitatissimo, gode di quel movimento lento, quasi esasperante, sapendo di non poter rersistere a lungo prima di venire.
Benché Veronica prosegua indefessa ben oltre i 5 secondi concessi dal gioco, nessuno degli altri presenti osa protestare, forse perché tutti rimangono affascinati dalla scena....
La donna dunque può andare avanti il quel modo forse per un minuto, fino a quando non sente il ragazzo torcersi.
"Ormai ci siamo..!" annuncia agli astanti.
Giorgio ora geme forte per il piacere, e lei, che ormai anela farlo giungere alla sborrata, naturalmente non si ferma e continua a muoversi serrando la mano sull' asta rovente ed avvertendo così distintamente, sotto le sue dita, il liquido che avanzava velocemente verso l’uscita.
"Guardate, guardate...." incita Veronica, che si pone leggermente di lato per facilitare la visuale alle
tre donne che stanno ad assistere, affascinate.
Un primo filotto di caldo sperma schizza tutto intorno. Continuando a muovere la mano, la donna sente anche il secondo filotto uscire, mentre il ragazzo rantola, si agita e si piega quasi in due per l’immensa goduria. La sborrata dura ancora a lungo, la voluttà dev'essere enorme, splendida, unica: il seme biancastro scorre lungo l'asta rigida ballonzolante, in parte finisce sugli slip e sui calzoni che Giorgio ha sempre calati sino alle ginocchia, una piccola pozza si forma sul pavimento.
Solo allora, contenta ed appagata, Veronica stacca la mano dal pene per poi osservarlo gocciolante.
Marina, la Piccinae Silvia hanno le gote arrossate: hanno guardato e gustato ogni fase della poderosa e abbondante eiaculazione e l'effetto é stampato sui loro visi.....
Ormai, tutte e tre eccitate, si ritrovano con le mutandine umide !
Ma la serata non registrerà, in ufficio, ulteriori sviluppi: avrà però il suo epilogo qualche ora dopo quando le quattro femmine, ciascuna nel proprio letto, allenteranno la tensione erotica producendosi in furiose ma liberatorie masturbazioni.
Marina (che per la cronaca é davvero quasi a digiuno di cose sessuali) e Silvia (inesperta al massimo) riandranno con la mente alla scena vissuta poco prima, a quel vergine uccello dalle dimensioni non enormi ma ben proporzionato, rigido, diritto, insomma non proprio disprezzabile....ed alla sborrata conclusiva !!!
La Piccina, assai più disinibita ed ormai smaniosa di dare l'addio alla verginità, preferirà invece immaginare il turgido paletto (quello del fidanzato o quello di Giorgio ? non lo sappiamo, ma probabilmente pensa ad
entrambi) alle prese con la sua passerina !!
E Veronica ? Beh, la donna si darà da fare per recuperare il tempo perduto e, perché no, farà di tutto per
irretire Giorgio al più presto possibile, prima che questi perda la verginità con qualche altra ragazza.....


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Post: 29
Registrato il: 02/06/2007
Città: MILANO
Età: 56
Sesso: Maschile
Utente Junior
12/12/2007 16:55

Grande!!!!!!!
Grande!
Poi come è andata a finire. I vostri rapporti come si sono evoluti?
Hai altre magiche esperienze!
Ancora grande, complimenti!
[SM=g27988] [SM=g27990]
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