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Il superdotato della scuola

Ultimo Aggiornamento: 15/03/2009 13:53
01/11/2005 20:09

IL SUPERDOTATO DELLA SCUOLA - PRIMA PARTE

E’ una gioranta di sole, nell'aria si respira il primo tiepido calore tipico dell inizio dell’estate. Durante l'ora di ginnastica due ragazze della 2C dell’istituto tecnico per geometri, giocano a pallavolo nel cortile della palestra scolastica. Da una parte loro; dall’altra i loro compagni di classe che, su un campetto adiacente, preferiscono divertirsi giocando a calcio.

Claudia e Valentina, 15 anni, palleggiano e fanno finta di divertirsi. In realtà la giornata è la stessa di tante altre, prigioniere in una scuola con una maggioranza schiacciante di maschi, in cui ragazze come loro spesso si trovano isolate a dover contare solo su poche altre amiche. Nella loro classe sono soltanto in tre e cercano di darsi man forte l’una con l’altra. Anche per questo fatto fra di loro era nata una forte e solida amicizia.

“Prendi questa!”

Con una schiacciata piu’ forte del previsto Claudia fionda la palla sul copro di Valentina, e rimabalzando, il pallone finisce fuori dal campo da pallavolo e fuggendo dietro a un angolo della palestra.

Le due si mettono a ridere. Poi Claudia tira un’occhiata a bordocampo e grida: “Silvia puoi andare a prendere il pallone visto che oggi non fai niente?”

Silvia è la terza ragazza della classe, e oggi aveva deciso di esonerarsi dall’ora di ginnastica. Le mestruazioni le davano fastidio e preferiva riposarsi appoggiata sul muro, godendosi un pò di sole e giocherellando con il suo nuovo telefonino nuovo di zecca, appena comprato. La sua assenza è sentita, soprattutto la sentono i suoi compagni di classe a cui non dispiaceva affatto vederla, come spesso accaddeva nelle ore di ginnastica, con un body mozzafiato che le metteva in risalto il suo favoloso culo, ormai diventato famoso in tutta la scuola. Silvia era la piu’ alta delle tre, mora, magra, piccolo seno e, appunto, un culo da far impallidire una modella, scolpito e longilineo. Lei lo sa e lo mette spesso in mostra, quando può. Anche oggi indossa dei jeans attilitatissimi che fanno intravedere i fili neri di un tanga. Non a caso i ragazzi fra un passaggio e l’altro, non possono fare a meno di guardare verso il campetto delle ragazze. Non solo certo per adocchiare il culo di Silvia, ma anche per ammirare nei suoi acrobatici salti Claudia, la tettona della classe, soprannominata maliziosamente dai maschietti “bocciona”: una quarta soda di reggiseno che svettava su tutto il resto. Claudia, poco piu’ bassa di Silvia, è di una corporatura piu’ robusta e atletica, con una tinta rossa su capelli corti e uno sguardo da cerbiatto che nascondeva però una natura molto meno innocente rispetto all'apperenza. Pantoloncini corti attillati mettevano in risalto le sue lunghe gambe affusolate, una maglietta stretta e la decisione di togliersi il reggiseno durante l’ora di ginnastica faceva appunto attirare su di sè l’attenzione ogni volta che saltava per prendere il pallone a causa dell’inevitabile spostamento di seno dal basso verso l’alto e viceversa.
Infine c’è Valentina, la meno considerata della classe e messa spesso in ombra dalle due. Molto introversa e chiusa, una castana chiara senza particolari punti forti ma con un bel sorriso. Anche dal suo abbigliamento poco curato si può carpire la sua timidezza. Una vecchia tuta nera e una semplice t-shirt di una taglia piu’ larga.

“Uff” sbuffa Silvia. “Va bene, vado io”.

Silvia si incammina per recuperare il pallone. Gira l’angolo e lo trova. Sta per chinarsi per prenderlo quando, ad un tratto, sente delle grida e del rumore piuttosto forte venire da una finestrella poco piu’ avanti da quella parte del cortile della palestra. La curiosità ha il sopravvento e si fa piu’ avanti fino all’altezza della finestrella. La finestrella è situata a due metri da terra, impossibile da raggiungere Sennonchè in quei giorni, per la riverniciatura del muro della palestra, erano stati sistemati dei soppalchi da lavori edilizi. Silvia non ci pensa molto e sale sulla prima di quelle tavole. Adesso il suo viso è perfettamente allineato alla finestra e ciò che vede le fa sgranire gli occhi e le fa emettere un sospiro soffocato.

Si tratta dello spogliatoio maschile della palestra e a quanto pare, una gruppo di ragazzi dopo l’ora di ginnastica, si sta preparando per rientrare in classe. Silvia da quella posizione può vedere benissimo sia la stanza degli armadietti che il locale docce. Ha un sussulto quando vede spuntare da una parte un ragazzo con i soli slip. Poi si accorge che è solo il primo di una lunga serie, e che tutti si stanno lentamente spogliando.

“Perchè ci mette così tanto?” Dice intanto fra se e se Claudia, sporgendosi dal campetto verso l’altro lato della palestra. Vede Silvia poco piu’ lontano su un soppalco a guardare verso l’interno di una finestra.

“Beh? Che ci fai lì?” grida verso l’amica.

“Shhh!,” dice Silvia facendo il gesto del silenzio con il dito sulla bocca “vieni subito qui e chiama anche la Vale!”

In men che non si dica tutte e tre si ritrovano appollaiate sul palco a sbirciare dalla finestra lo spogliatoio dei maschi. La stanza è incavata nel terreno e dall’interno la finestra è molto alta, perciò si possono godere lo spettacolo senza il rischio che qualcuno le veda.

“Guardate che vi regalo oggi...” annuncia Silvia.

“Uau”, escama Valentina “sono in mutande!”

“Non ci credo! E’ la Quarta A!” dice Claudia alle sue due amiche, con la faccia piu’ divertita di tutte. “Speriamo, speriamo...”

“Cosa speri?” chiede Silvia

“Speriamo che si facciano la doccia!” risponde Claudia. Tutte e tre si guardano e si mettono ridere.

“Sei la solita Cla”, ribatte sorridendo Valentina.

“Ehi guardate! Hanno accesso le docce! Se le tolgono, se le tolgono!” dice sottovoce Claudia.

Infatti dopo pochi secondi le speranze delle tre si avverano. Alcuni ragazzi si radunano sotto le doccie e si sfilano le mutande. Incomincia una lenta sfilata di piselli e le tre non credono piu ai loro occhi.

“Noo!” esclama soffocata Silvia “Sono nudi! Hanno il pisello al vento!”

“Ragazze è uno spettacolo...” dice Claudia. “Oh mio dio! Quello è Alessio Ragusa che bono! E gli sto vedendo il pisello! E anche le palle! E’ sempre stato il mio sogno erotico” continua a dire sottovoce.

E così via, per ogni ragazzo che si appresta a fare la doccia, si sprecano commenti eccitati.

Valentina arrosisce, a differenza delle altre per lei è la prima volta che vede dal vivo dei ragazzi completamente nudi. Ma come le altre resta a guardare quell’insieme di giovani corpi nudi, che si scoprono, si bagnano e si asciugano davanti a loro come in un sogno.

Il tempo passa, i membri di quei maschi intenti a lavarsi passano uno per uno davanti agli occhi delle tre ragazze, visibilmente eccitate e ipnotizzate da quella visione paradisiaca. Claudia e Silvia si perdono in svariati ragionamenti sottovoce: “guarda che culetto il biondo”, “quello c’è l’ha piu’ peloso”, “guarda che palle grosse lui”, ect. Ad ogni intimo che cade per terra scoprendo le nudità dei ragazzi corrisponde un sussulto di eccitazione e di curiosità delle tre studentesse. Valentina rimane a guardare in silenzio mentre Claudia e Silvia continuano il loro dibattito sui quei piselli, esaminando dimensioni, misure e tutto il resto. I ragazzi si divertono sotto la doccia, ridono e scherzano come accadde spesso, e non hanno la minima idea che tre quindicenni in quel preciso momento li stanno spiando e passando “ai raggi x”.

Lo spettacolo sta per terminare. In tutto Claudia aveva contato ben undici piselli che gli erano passati davanti agli occhi. L’ultimo ragazzo che si stava facendo la doccia si accorge di essere in ritardo e comincia a correre verso gli armadietti per asciugarsi e rivestirsi, così facendo i suoi genitali rimabalzano arzilli sulle proprie gambe. “Gurdate come dondola...” osseva divertita Silvia.

Lo spogliatoio adesso è vuoto. Le tre si guardano in faccia e scoppiano a ridere maliziosamente.

“E’ stato fantastico... ma l’avete visti? Cazzo che mi sono davvero eccitata... non ho mai visto niente del genere...” dice Silvia.

“Ehi aspetta, non è ancora finita!” la interrompe Claudia.

Difatti a sorpresa entra nella stanza un ragazzo, evidentemente un ritardatario. Velocemente incomincia a spogliarsi. Claudia lo riconosce quasi subito: è un amico di suo cugino e si chiama Davide.

Davide Bellotti è alto, carangione scura, molto magro. E’ famoso per essere il classico sfigato del gruppo, alle sue spalle lo chiamano tutti “il ritardato”, e in effetti non sembrava essere un tipo sveglio. Ha un aria sempre malandata, quasi calvo a soli 17 anni, è un fiascho totale con le ragazze.

“Ma quello non è Davide Bellotti?” chiede Silvia.

“Si è lui”, risponde Claudia “poveretto mi fa pena.... ma già che ci siamo vediamo se anche lui ci fa vedere qualcosa!” aggiunge sghignazzando.

Davide si è appena tolto i pantaloncini e rimane con degli slip bianchi, aderenti che fanno intravedere qualcosa di gonfio, molto gonfio, al proprio interno.

“Accidenti guardate come gli tira nelle mutande” dice Silvia, “ce l’avra duro?”

La risposta non si fa attendere. Davide, dapprima si guarda intorno per vedere se c’è qualcuno in arrivo. Poi, sicuro di essere solo, si sfila le mutande e scopre così un membro enorme, in posizione di riposo. Gli arriva quasi a metà delle cosce ed è leggermente scappellato.

Le tre ragazze alla visione di quel cazzo di dimensioni mostruose smettono subito di sorridere come invece avevano fatto fino allora. Sul loro viso si dipinge lo stupore, misto alla paura. Rimangono così, a bocca aperta e in silenzio per una decina di secondi.

Claudia rompe la quiete: “Non ci posso credere. E’ enorme. Non è normale. Mio Dio. Chi se lo aspettava da lui? Non è normale” Frasi sconnesse, mentre non riesce a staccare gli occhi da quel membro fuori dal comune.

Davide inizia a fare la doccia strofinando il suo grosso membro con una spugna. Le tre lo osservano con reverenziale silenzio, cercando di capire dove inizia e dove finisce quel pene così tanto lungo e largo.

Solo allora a Silvia balena un’idea alla mente, quasi un flash. Tira fuori il suo telefonino e velocemente lo mette in modalità fotografica. Incomincia a fare delle foto, una dopo l’altra, a Davide sotto la doccia con il pisello al vento. Dopo, non essendo ancora soddisfatta, incomincia anche a girare un video.

“Brava Silvia, riprendilo tutto, merita l’oscar questo film, l’oscar per il miglior lungometraggio”, dice Claudia accorgendosi di ciò che stava facendo l’amica, ma senza staccare gli occhi da Davide.

Valentina ride sottovoce, ma è un riso quasi isterico, anche lei fissa Davide, passando con lo sguardo ogni centimento di quel cazzo portentoso.

Intanto Davide si appresta velocemente ad asciugarsi e a rivestirsi. Si dilegua in poco tempo lasciano le tre ragazze ancora attonite alla finestra.

-CONTINUA-
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Utente Junior
26/04/2008 14:35

Magnifico.
27/04/2008 01:14

veramente un racconto stupendo
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Sesso: Maschile
Utente Junior
15/03/2009 13:53

bello!
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